sabato 20 luglio 2013

Con un Presidente comunista (ex?) moriremo kazaki. Le "larghe intese" di Napolitano stanno uccidendo la nostra democrazia

Al momento della nomina di Enrico Letta a capo del nuovo governo avevo scritto con triste  ironia "Con un capo dello Stato comunista moriremo democristiani". Ma mi devo correggere. Magari  avessimo un governo  in stile democristiano! Per quanto fosse elastica la realpolitik e la morale democristiana degli Andreotti e dei Cossiga e la loro politica estera, non credo sarebbe scesa così in basso da avvallare  e approvare in Parlamento la condotta iniqua del ministro dell'Interno Alfano (alias Berlusconi) nella vicenda dell'espulsione di Alma  Shalabayeva moglie di un dissidente  kazako, insieme alla  figlia Alua di 6 anni, completamente agli ordini  dell'ambasciatore del Kazakistan  e del suo presidente Nazarbayev (fresco ospite della villa  in Sardegna  di un uomo Mediaset, guarda caso...).

Che a questa approvazione si associassero poi anche  i senatori e quasi tutto il PD, che dovrebbe essere un partito "democratico" di nome e di fatto, è ancor più inaudito e deprimente, perchè contraddice  quei valori di difesa dei diritti umani che dovrebbero essere irrinunciabili per principio; e perchè contraddice ad una altrettanto  inderogabile esigenza di difesa della sovranità nazionale a fronte della ingerenza  di uno Stato estero che i valori della democrazia calpesta, in casa sua e fuori.

Ma questo è avvenuto perchè non siamo più un paese libero e democratico, da quando ha preso il potere in Italia la nefasta figura di Silvio Berlusconi, che ha sovvertito ogni valore morale e politico e istituzionalizzato  il dispregio per la legalità, con la complicità  e la strenua difesa dei suoi parlamentari-cortigiani e l'avvallo di milioni di elettori che gli hanno confermato la fiducia, evidentemente compiacenti e soddisfatti.

Ma è avvenuto anche perchè il PD, partito "democratico" che avrebbe dovuto contrastare questo  strapotere  del PDL e di Berlusconi che comunque  rappresenta una minoranza di italiani, non solo lo ha favorito e salvato in tante circostanze, ma adesso ne è diventato addirittura succube e legato indissolubilmente da un patto scellerato di "larghe intese" fortemente voluto e imposto dal Capo dello Stato Napolitano, chiuso nella sua ferrea convinzione che non ci siano alternative a questo governo, presieduto dal "democratico" Enrico Letta, ma ostaggio, ancora  e sempre, della volontà e degli interessi di Berlusconi e delle sue amicizie.

E in ossequio a questa convinzione e volontà bisogna accettare e approvare tutto, qualunque boiata il governo o uno dei suoi membri facciano.
No, anzi, il PD fa il bel gesto di far dimettere la sua ministra Josefa Idem per aver mancato il pagamento dell'IMU per la sua palestra.... poi salva  il Ministro dell'Interno Alfano più incapace e ignavo della storia italiana che non ha saputo o voluto  impedire un sequestro di persona (una donna e una bambina) dentro al suo ministero....


Se non è vocazione al suicidio politico questa, come la si può definire?

Inutile parlare del ruolo purtroppo sprecato e ininfluente  della terza gamba di questa democrazia azzoppata che nel Parlamento è ora rappresentata dagli eletti del M5S. Hanno fatto sì il bel gesto di presentare una giusta e motivata mozione di sfiducia contro Alfano, insieme a SEL. Ma è stata  per forza di cose bocciata. Prigionieri anche loro degli umori ondivaghi e imperscrutabili del padrone del marchio di fabbrica, Grillo, e del suo enigmatico sodale Casaleggio, non volendo nemmeno tentare di "fare accordi con nessuno dei partiti" , soprattutto col PD, non potranno che fare una guerra di trincea o di retroguardia  che  contribuisce a mantenere in essere  la iniqua alleanza PD-PDL.

Un ultimo  appunto merita il lapsus freudiano sfuggito al Presidente del Senato Pietro Grasso ieri, che ha tacitato il senatore  del M5S che voleva citare una frase del Presidente della Repubblica, senza dargli nemmeno il tempo di pronunciarla per capire se poteva trattarsi di un'offesa o di una semplice citazione letterale.
Siamo dunque a questo punto, che Napolitano non può nemmeno essere  citato in Parlamento, oltre che criticato, o intercettato, pena l'accusa preventiva di lesa maestà.

Ma quale è il potere reale, legittimo, o occulto, di quest'uomo??

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