mercoledì 5 dicembre 2012

Napolitano ha vinto. Io, cittadino che voleva sapere la verità, ho perso

Napolitano ha vinto e si dichiara "sereno". Io, cittadino che voleva una giustizia uguale per tutti, ho perso. Grazie Consulta.
La sentenza era già scritta e scontata, dati i protagonisti ai più alti livelli dello Stato, che hanno tutto l'interesse nel sostenersi a vicenda. Il nostro presidente della Repubblica in questa brutta storia ha dunque vinto la sua puntigliosa battaglia per la difesa delle sue sacre "prerogative" di intangibilità e inascoltabilità da sovrano, e ne sarà orgoglioso e soddisfatto. Lui e i suoi fortunati successori, già così garantiti, da questo "chiarimento" che in realtà è una forzatura  e una contraddizione rispetto all'art. 3 e allo stesso art. 90 della Costituzione.
Anche la signora ministro dell'Interno Cancellieri si dichiara felice e contenta della "bella sentenza". Capirai che bellezza (o che sollievo?)!  Le tanto temute 4 telefonate intercettate saranno cancellate e sepolte per i posteri. La Procura di Palermo è stata umiliata e ostacolata. La mafia  del passato e del presente (con annessi amici e collusi) gongola..
Io però come cittadino che avrebbe voluto conoscere la verità, tutta la verità, sui  rapporti telefonici  del Presidente della Repubblica Napolitano con l'ex ministro dell'interno Mancino (che cercava il suo appoggio per evitare di essere interrogato sulla trattativa Stato-mafia del '92-94!!), non sono per nulla soddisfatta. Per me è una sconfitta. L'ennesima...
E mi dispiace assai che in questa brutta storia tanta parte della stampa e tanti politici di ogni schieramento si siano tanto prodigati per sostenere Napolitano in una causa che io ritengo eticamente e politicamente sbagliata e inopportuna e giuridicamente opinabile, per arrivare a questo triste risultato che non onora la Costituzione ma aggiunge un privilegio e una immunità a chi ha più potere  (invece di chiedergli più trasparenza).

E la "soddisfazione" subito espressa dall'attuale ministro dell'Interno mi conferma sempre più che questi "tecnici" che Napolitano ci ha imposto "per salvare l'Italia",   sono  tanto lontani dai bisogni di giustizia, verità e uguaglianza dei cittadini e salvano soprattutto se stessi, le proprie "prerogative" e quelle degli amici potenti.

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