Ho accolto con moderata soddisfazione la chiamata al governo del professor Mario Monti e della sua squadra di "tecnici" e professori in discipline varie perchè ci liberava dal peso insostenibile del governo Berlusconi, e ci faceva sperare in una nuova amministrazione della cosa pubblica seria e competente.
Ho accolto con mesta e sobria rassegnazione le "manovre" annunciate e approvate, anche se mi penalizzano come pensionata e come cittadina con casa propria, perchè mi sono convinta che siano inevitabili e necessarie per il risanamento dei conti pubblici.
Ma sono rimasta di ghiaccio a sentire il professor Monti scherzare sul "posto fisso", ovvero un lavoro sicuro a tempo indeterminato, perchè sarebbe "noioso".
Ghiaccio che si è aggiunto a quello che sta paralizzando l'Italia dopo una nevicata di proporzioni mega come non la si vedeva da tempo. Per non parlare del freddo con brividi che mi ha colto sentendo quel tal sottosegretario Michel Martone, figlio di papà superfavorito e privilegiato, che ironizzava sugli "sfigati" 28enni non ancora laureati, senza chiedersi se erano pigri bamboccioni o volonterosi frenati dalle esigenze di una contemporanea attività di lavoro precario o da altre difficoltà.
A sentire tutte le dichiarazioni e interviste che ormai ci stanno inondando da tutti i giornali e canali televisivi, comincio a temere che questi tecnici e professori ragionino un po' troppo da tavolino o da Aula Magna, e non abbiano sufficiente percezione e contatto con la realtà della società che devono governare.
Non vorrei finissero per somigliare a quella regina Maria Antonietta che a chi le riferiva del malcontento del popolo che non aveva pane, rispondeva "che mangiassero biscotti".
Non sono in grado di valutare se tutti i provvedimenti annunciati servano davvero a ridurre il debito pubblico e a rilanciare l'economia in crisi; per forza di cose, devo aspettare gli effetti, che non saranno a breve termine.
Ma ho forti dubbi sulla utilità sociale della precarietà e della flessibilità diffusa e istituzionalizzata nel mondo del lavoro.
Il "posto fisso" sarà anche "noioso", ma dà sicurezza a chi voglia fondare una famiglia, mettere al mondo dei figli ed essere in grado di mantenerli, ottenere un mutuo da una banca per comprarsi un appartamento, fare acquisti e qualche vacanza e fare da volano per l'economia del paese.
Dopotutto è ancora in vigore la Costituzione che all'articolo n. 4 afferma "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto...", e nei successivi 35 e 36 stabiisce ulteriori tutele.
E negli articoli del Titolo II dal n. 29 in poi riconosce i diritti della famiglia e i doveri dei genitori per il mantenimento dei figli.
Non tutti possono permettersi di saltellare da un posto divertente e interessante all'altro quando cominciano ad annoiarsi (grazie alle raccomandazioni di padri influenti), soprattutto quando l'economia è in crisi e le fabbriche chiudono.
Attenti professori, non scherzate sulle sofferenze e le difficoltà dei giovani seri, preparati e volonterosi, che non sono rappresentati dal "ribellismo" oscuro e indistinto dei Centri sociali, ma che si aspettano, o aspettavano, almeno da voi, un'attenzione e una lettura più consapevole della realtà.
Se distribuite ghiaccio, poi su quel ghiaccio potreste scivolare voi stessi, insieme a noi, e perdere il patrimonio di consenso preventivo ricevuto all'inizio.
Capisco che per restare in carica avete bisogno dell'appoggio "anche" di Berlusconi, ma se lo corteggiate troppo e fate solo la politica che piace a lui, o peggio di lui, che ci abbiamo guadagnato?