mercoledì 1 giugno 2011

La "svolta" del PDL: da Dell'Utri ad Alfano


Alla faccia di quelli che, ingenuamente o ipocritamente, invocavano le primarie nel PDL per rilanciare e rinnovare il partito dopo la sonora sconfitta  nelle amministrative! In quattro e quattr'otto si è inventato un "segretario politico" proposto dal Cavaliere e approvato all'unanimità dall'Ufficio di Presidenza!
Per i 3 coordinatori attuali, La Russa, Verdini e il dimissionario Bondi,  si sono inventati sottoincarichi aleatori, giusto per non cacciarli e dargli l'illusione di servire ancora a qualcosa.
Si potrebbe accogliere tale "svolta epocale" con una risata.
Ma il fatto è serio e indica che Berlusconi non ha alcuna intenzione di cambiare nulla, anzi si è asserragliato nella sua cittadella, mettendo a capo del partito Angelino Alfano, il suo uomo più fidato, quello che gli ha confezionato, come Ministro della Giustizia al suo esclusivo servizio, i "lodi" e tutte le leggi ad personam che lui voleva. E, visto che il nord non lo ha servito abbastanza bene e in parte lo ha abbandonato, ha scelto un uomo di Agrigento, già collaboratore di Cuffaro, che non deve sapere molto di organizzazione di un partito, ma conosce bene la Sicilia.
E forse anche questo significa qualcosa. Se si pensa che il "partito di Berlusconi", comunque lo si chiami ora, è nato come come Forza Italia con l'apporto determinante di Marcello Dell'Utri, altro siciliano trapiantato a Milano, con le ben note conoscenze e amicizie al sud.
L'unica consolazione, per chi  spera che  il PDL  continui a calare anche dopo questa finta svolta, viene dalla constatazione che molte delle ciambelle confezionate finora dal neosegretario Alfano come Ministro della Giustizia, sono riuscite male e non hanno superato l'esame del CSM riguardo alla costituzionalità (da leggere in proposito l'articolo di oggi  di Marco Travaglio su Il Fatto quotidiano). 
Se poi arrivasse anche dal prossimo referendum un'altra bocciatura con un "sì" all'abrogazione di quel che resta della legge sul "legittimo impedimento", sarebbe un'ulteriore sconfitta per il tandem Berlusconi-Alfano

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