martedì 7 dicembre 2010

La Bibbia in versione Disneyland

Se una iniziativa del genere l'avessero proposta degli atei o agnostici di qualche associazione laicista, si sarebbe gridato alla bestemmia o al vilipendio della religione, perchè l'idea di ricostruire l'Arca di Noè e la torre di Babele in un parco di ispirazione religiosa ma di attuazione molto turistico- folkloristica e pure con mire di guadagnarci su, mi sembra molto caricaturale, e verrebbe già da definirla una "americanata", o una carnevalata, o una nuova Disneyland dedicata, invece che alle fiabe e ai cartoni animati , ai racconti della Bibbia ( qualche laicista relativista cattivo potrebbe trovarvi qualche similitudine).
Ma la cosa invece in USA, per l'esattezza nello Stato del Kentucky, la stanno prendendo molto sul serio, tanto che il Governatore ha deciso di finanziare con fondi pubblici il costruendo Parco con una bella cifra, corrispondente al 25% della spesa complessiva  prevista in 150 milioni di dollari.
A volere il Parco  con Arca di Noè  con misure  bibliche esattamente tradotte in misure americane  odierne, è l'Associazione religiosa "Answers in Genesis", che  trova tutte le risposte nel libro della Genesi biblica, presa alla lettera .

Il progetto è di questo gruppo di cristiani fondamentalisti che ha già aperto in Kentucky il Museo della Creazione. Il gruppo sostiene che la Bibbia contiene la verità letterale della creazione del mondo da parte di Dio. Il gruppo rifiuta il principio scientifico dell’evoluzione della specie, sostenendo che si tratta solo di una teoria, e gli contrappone il Creazionismo, secondo il quale la Terra è stata creata in sei giorni, appena 6 mila anni fa.
Il Museo della Creazione sorge a circa 60 chilometri dal parco dove verrà costruita l’arca. Intorno all’immensa finta imbarcazione, verrà ricreato un villaggio dell’era paleocristiana e una ”Torre di Babele”. Una sala teatrale con 500 posti sarà usata per proiettare documentari di contenuto religioso-biblico. E a bordo dell’arca verranno fatte salire coppie di giovani animali, secondo quello che l’amministratore crede sia stato l’operato di Dio stesso.
Sarà lunga 150 metri, costruita a mano e fatta interamente di legno.
Tale progetto ovviamente sta già suscitando polemiche  e  critiche soprattutto perchè finanziato da denaro pubblico, contravvenendo al principio di separazione tra Stato e Chiese, e tra l'altro e per un progetto religioso di impostazione antiscientifica e antistorica. 
Ma il Governatore si difende dicendo che il parco darà lavoro a centinaia di persone e questo gli basta. Inoltre è da tenere presente che un recente sondaggio avrebbe  dimostrato che il 31 % degli americani crede che la Bibbia sia storicamente corretta e rifletta parola per parola la volontà di Dio.
La percentuale sarebbe in realtà molto più alta presso le chiese fondamentaliste evangeliche che fra i cattolici: più del 40 per cento degli evangelici ci crede, contro un po’ meno del 20% dei cattolici, per i quali in genere la Bibbia è ispirata da Dio ma va ”interpretata”.
Comunque la pensino gli americani, una volta costruita l'Arca di Noè speriamo che a questi  cultori della Bibbia non venga in mente di provocare anche il Diluvio Universale.


PS.  Colgo l'occasione per riesumare qualche stralcio del capitolo dedicato all'esame dell'episodio biblico del Diluvio universale, tratto dallo studio critico  leggibile e scaricabile dal link a destra  su questo blog

Noè, l'Arca e il Diluvio universale
........ Ma l'aspetto più discutibile della vicenda emerge dal resto del racconto , dove è scritto “Il Signore vedendo che la malvagità degli uomini era grande sulla terra ... si pentì di avere fatto l'uomo, se ne addolorò in cuor suo e disse:”Sterminerò dalla faccia della terra l'uomo da me formato: uomini e animali, rettili e uccelli dell'aria, poiché mi pento di averli fatti“. Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore”.
Questo brano - spiega un autorevole commentatore (nel testo a cura dei Gesuiti di “Civiltà cattolica”, pag. 47) - è di “tradizione Jahvista e vuol far capire che l'uomo era già tanto disceso in questo disfacimento di sé, da rendere impossibile ogni speranza di recupero ... Il tragico antropomorfismo del pentimento divino mette in rilievo quanto sia potente il male, che è capace di annullare l'opera del Creatore; ma questo annullamento è deciso dal bene sommo, che è sempre l'unico arbitro dei suoi disegni e che non può permettere un successo definitivo del male ...”.

Sarà anche così; ma a me sembra che nell'immane sforzo di voler dare una spiegazione logica, o sacra, a fatti che reali e logici, e sacri , non sono, più che a fare chiarezza si contribuisca ad oscurare.

Più semplicemente, io penso che ancora una volta ci troviamo di fronte all' idea di un Dio che pensa e agisce come un uomo, come un padre deluso e arrabbiato coi suoi figli che fanno tutto il contrario di ciò che lui si aspettava. Ma al tempo stesso si recupera l'idea di un dio pagano crudele che ordina lo sterminio dei figli-sudditi, ritenendoli tutti peccatori da punire.
Come si può pensare che al tempo di Noè, quale che sia il periodo in cui lo si vuol collocare, tutti gli uomini sulla terra fossero così malvagi da meritare lo sterminio, vecchi, donne e bambini innocenti compresi? E anche ammesso che tutti gli adulti fossero così malvagi e colpevoli, bisogna riconoscere che la creatura di Dio, fatta a sua immagine e somiglianza, era completamente sfuggita di mano al suo creatore, il quale per millenni si era limitato ad assistere, impotente o indifferente, al progredire della malvagità e della corruzione sulla terra. Salvo poi svegliarsi una mattina, pentirsi di quel che aveva fatto e decidere di ammazzare tutti, adulti e bambini, sommergendoli sotto un diluvio d'acqua.
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Poco ci consola il fatto che dal diluvio Dio abbia voluto salvare il buon Noè e i suoi 3 figli, e una coppia di ogni specie di animali, per ricominciare da capo - si spiega- e rinnovare il genere umano e animale sulla terra. Poichè poi vedremo che anche dalla discendenza di Noè verranno nuove iniquità e malvagità, guerre , flagelli e castighi.
Perciò faccio fatica a credere alla sacralità e al collegamento con “la morte e resurrezione dell'opera di Dio”, “alla fine del mondo peccatore e alla nuova Creazione”, di questo racconto mitologico, che poi si dilunga a precisare quel che “Dio disse a Noè” ordinandogli di costruire un'arca capace di contenere lui e i suoi 3 figli con le rispettive mogli, e una coppia di ogni specie di animali “immondi”, mentre di quelli “mondi” ne doveva prendere 7 coppie, indicandogli perfino le misure della nave “alta tre piani”, i materiali da usare “bitume dentro e fuori” e la tecnica di costruzione. 

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La meticolosa elencazione degli ordini divini che Noè, “giusto e intemerato”, eseguì puntualmente, fa un po' sorridere per l'ingenuità e l'evidente intenzione dei compilatori di dare giustificazione divina a usi e costumi e convinzioni in uso in epoche successive al biblico Noè. Come fa sorridere la precisazione che Noè aveva 500 anni quando concepì Sem, Cam e Jafet e ne aveva 600 quando si trovò ad affrontare il diluvio. Diluvio iniziato “il giorno 17 del secondo mese”, quando “le cateratte del cielo si aprirono ... e piovve per 40 giorni e 40 notti ... le acque sorpassarono di 15 cubiti le vette dei monti .... e poi si ritirarono a poco a poco e passati 150 giorni si abbassarono .... al 17 del settimo mese l'arca si fermò sulle montagne dell'Ararat ... le acque continuarono ad abbassarsi fino al decimo mese .... Trascorsi 40 giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatta ... fece uscire un corvo ... poi fece uscire una colomba che tornò a lui con un ramoscello d'ulivo ... il 27 del secondo mese dell'anno 601 della vita di Noè ... la terra era finalmente asciutta e Noè scoperchiò l'arca ...” e potè uscire, secondo l'ordine datogli da Dio.

Neanche una cronaca di un contemporaneo ancora vivente avrebbe potuto essere più precisa (se fosse stata vera).

 


 


 

 

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