sabato 4 dicembre 2010

Ho fatto un sogno


Io ho fatto un sogno: che il centrodestra metteva in minoranza e mandava a casa Berlusconi, perchè, anche se è stato eletto dalla maggioranza degli italiani a suo tempo, si è rivelato non degno e non capace di governare con equilibrio e saggezza l'Italia. Anche se c'era il suo nome sulla scheda, l'Italia non è una Repubblica presidenziale, e il capo del Governo, se perde la fiducia del Parlamento, può essere sostituito da un altro indicato dal Capo dello Stato dopo le canoniche consultazioni. 
Quando Prodi fu messo in minoranza dal Parlamento (e da una parte dei suoi sostenitori iniziali), anche se era stato eletto pure lui col nome sulla scheda e il simbolo dell'Ulivo, accettò la sconfitta e si fece da parte, e fu sostituito prima da D'Alema e poi da Amato, col sostegno di Cossiga e altri che pur non facevano parte  della compagine  eletta. Anche se più di un elettore ne fu deluso e si sentì tradito, nessuno fece la rivoluzione.
 
Ho sognato pure che il centrodestra, che ha avuto la maggioranza dei voti, faceva pulizia della "cricca" di affaristi, di cortigiani e di avvocati di cui Berlusconi si è circondato, per poter continuare a governare scegliendosi un nuovo leader, accettando di formare un nuovo governo guidato da persona autorevole e super partes, scelta dal Capo dello Stato col consenso del maggior numero di partiti. 

Ho sognato che quel governo con maggioranza di centrodestra, sostenuto sia pur esternamente  anche dalle opposizioni, varava finalmente una nuova legge elettorale più democratica del "porcellum" attuale

Ho sognato che anche il PD  mandava in pensione un bel po' di dirigenti coi capelli bianchi, in particolare uno coi baffi, e altri già un po' troppo stempiati e stanchi, e ritrovava finalmente una sua linea e una leadership autorevole energica e scattante e si preparava a fornire al paese una credibile alternativa di governo per le prossime elezioni. 

Poi mi sono svegliata e ho letto di Verdini che "se ne frega" e continua a restare dove non merita (coordinatore del PDL), di Berlusconi che crede di essere un imperatore invincibile  come Napoleone (prima di Waterloo), ho letto l'ennesima intervista di D'Alema (che non sta mai zitto  e non è più credibile neanche quando dice una cosa giusta ogni tanto)  e ho dovuto prendere un caffè con tre cucchiai di zucchero per risollevarmi il morale.

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