lunedì 25 ottobre 2010

Anticlericalismo immaginario e ateofobia reale e ministeriale

Ma in Italia siamo o no liberi di non credere in una religione dogmatica e istituzionalizzata, così come viene presentata e imposta dalle gerarchie ecclesiastiche? Solo le religioni monoteiste riconosciute come tali, e in Italia soprattutto, o solo, il cattolicesimo, hanno diritto di cittadinanza, di parola e di critica, mentre chi non è credente, o diversamente credente, si merita solo la reprimenda di un ministro che li insulta pubblicamente come soggetti perversi e pericolosi per la società? Ma allora la Costituzione, art. 3, che ci sta a fare?
Domande che ritornano sempre di attualità e dai giorni scorsi alla ribalta della cronaca per un imperdonabile intervento del ministro Frattini, ma anche per un'ambigua espressione di Nichi Vendola che si è candidato a diventare esponente guida del centrosinistra.

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha scritto l’altro ieri un articolo, pubblicato su L'Osservatore romano, organo del Vaticano, con accuse pesantissime nei confronti dei non credenti. Ha infatti sostenuto che «l’ateismo, il materialismo e il relativismo» sono «fenomeni perversi», caratterizzati da «fanatismo e intolleranza», che «minacciano la società», e vanno pertanto combattuti con un’alleanza tra cristiani, musulmani ed ebrei.......
Con questa strabiliante esternazione Frattini ha dato una ulteriore dimostrazione della sua pochezza di uomo e di ministro degli Esteri, inconsapevole della importanza delle sue funzioni e dei doveri che comporta nei confronti di tutti i cittadini italiani. Finora non ha saputo far di meglio che passare dal ruolo di guida turistica per il dittatore islamico Gheddafi a quello di sacrestano per il Papa, ancora più papista di lui nell’offendere quella parte dei cittadini italiani che hanno tutto il diritto di professarsi atei, o agnostici o culturalmente relativisti, e che come tali non hanno arrecato alcun danno alla società, a differenza di tanti seguaci delle religioni monoteiste.
Giustamente, in un suo intervento di protesta, Raffaele Carcano dell'UAAR ha fatto rilevare che solo Ahmadinejad aveva avanzato una proposta del genere scrivendo al Papa (che almeno finora non sembra abbia risposto ufficialmente). Che un ministro della Repubblica italiana arrivi ad auspicare una nuova "santa alleanza" tra religioni monoteiste, non per favorire la pace e la serena convivenza di cui ci sarebbe tanto bisogno, ma per unire le forze per avviare una "guerra santa", o nuova crociata che dir si voglia, per combattere i non credenti o diversamente credenti come fossero nemici pubblici, è inaudito.
Ma a tanto porta il servilismo, e fors'anche l'opportunismo di tanti politici italiani nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche .
A questo proposito, è venuta anche, giusto ieri, come una ciliegina sulla torta di questa anomalia tutta italiana, una dichiarazione di Nichi Vendola nel corso del congresso di Firenze che l'ha incoronato a capo della Sel, ovvero Sinistra, ecologia e libertà, nuovo accorpamento politico che dovrebbe attrarre gli elettori di sinistra.
Per dimostrare la sua imparzialità e doppia incarnazione di cattolico- omosessuale laico, ha riproposto il vecchio ritornello del "dialogo" con il mondo cattolico, come se non si fosse fatto altro finora, peraltro con esiti disastrosi per i laici veri, assolutamente inascoltati. Non solo, ma ha stigmatizzato le "pulsioni anticlericali", che non so dove e in chi le abbia riscontrate.
Non so come esprimere per iscritto un mugugno che mi viene a voce. Vendola più parla più mi suscita dubbi. E quest’ultimo comizio, mi pare trasudi proprio lo stile politichese e cerchiobottista di chi, in vista di primarie e di elezioni, liscia il pelo a destra, a manca e al centro, ai laici e ai cattolici (osservanti e fai da te), ai lavoratori e ai padroni, agli etero e agli omosessuali, agli abortisti e agli antiabortisti, sfumando di fatto sui temi etici senza prendere una posizione chiara.
Non vorrei che pure lui facesse un programma basato sul “ma anche” veltroniano o sul sinistrismo radicalchic alla Bertinotti, che hanno tolto ogni identità e speranza alla sinistra. L’unica frase chiara che ha detto è proprio quella che condanna l’”anticlericalismo”, ma era meglio se ce la risparmiava, perchè non può far finta di non sapere che l’anticlericalismo ha ragion d’essere se e in quanto più forte e invadente è il clericalismo. Se guarda la situazione italiana, da politico che vuol candidarsi a guidare il centrosinistra, pensa proprio che sia l’anticlericalismo a farla da padrone o a creare qualche problema o ostacolo alla promulgazione di leggi laiche e giuste, che salvaguardino libertà di coscienza e scelta e uguaglianza di diritti?
In conclusione, a destra come a sinistra, il libero pensiero non sembra avere diritto di cittadinanza, e nessuno vuol capire (o finge di non capire) che la laicità prevista dalla Costituzione e chiesta dai laici democratici non è contro i credenti in qualsivoglia religione, ma è per la libertà di tutti di esprimere le proprie idee, e per non subire discriminazioni o limitazioni di diritti fondamentali a causa del prevalere di una religione.

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