venerdì 10 settembre 2010

Andreotti, cattivo maestro sempre in cattedra

Giulio Andreotti, in una intervista per una puntata di "La storia siamo noi" ha detto di Giorgio Ambrosoli* , l'avvocato milanese ucciso nel 1979 da un sicario americano mandato da Michele Sindona mentre svolgeva la funzione di commissario liquidatore della Banca Privata dello stesso Sindona: "Non voglio sostituirmi alla polizia o ai giudici, certo è una persona che in termini romaneschi se l'andava cercando".

Se fosse stata solo una battuta "fraintesa" di un anziano senatore a vita, protagonista della storia d'Italia per almeno 60 anni, diventato arteriosclerotico, si potrebbe far finta di niente o semplicemente compatirlo. Il guaio è che quella battuta rappresenta invece una scuola di pensiero attiva, viva e vegeta, tramandata dalla Prima alla Seconda Repubblica, fondata dai Grandi Vecchi della politica italiana e nella quale hanno studiato anche i vecchi e i finti giovani che reggono le sorti della politica attuale. Per tutti gli opportunisti allievi di questa scuola, per i cantori del Machiavelli e per gli estimatori della immoralità e del cinismo che sarebbero necessari in politica, gli Ambrosoli, i giudici Livatino, i Falcone e i Borsellino e tanti altri onesti e coerenti col proprio mandato, che non si sono "adeguati" alla prepotenza, alle pressioni della corruzione e dell'illegalità, sono gente che la morte "se l'è andata a cercare".

E quindi non è un caso che anche oggi un sindaco coraggioso e onesto in un paese del Sud come Angelo Vassallo (foto in alto a fianco di Andreotti) venga ucciso.
Nessuno dei tanti ipocriti che pontificano ora e dichiarano cordoglio, ha il coraggio, o la spudoratezza, di dire "ben gli sta", ma molti lo pensano.
Se il Paese si trova in questo stato di degrado morale e con una classe politica in parte corrotta e in parte opportunista e senza spina dorsale, è perchè il cattivo maestro Andreotti , che, tra l'altro, ha riconfermato la propria stima per Sindona (come Berlusconi per Dell'Utri), ha fatto troppi proseliti.

* NB. Per conoscere i particolari degli intrighi politico-finanziari che portarono all'omicidio di Giorgio Ambrosoli, vedi su wikipedia la sua biografia

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