martedì 29 giugno 2010

Sentenza pilatesca e croci fuori posto

Non si può fare a meno di parlarne, visto che da ieri la sua figura emerge da tutti i telegiornali ed è entrato in tutte le nostre case con l'autorevolezza che lo contraddistingue, e la sicurezza un tantino venata da ironico compatimento per l'ascoltatore, a raccontare la sua versione dei fatti da imputato condannato in appello, ma presentato come "assolto", anzi un quasi eroe, vittima di giustizia politica.
Parliamo di Marcello Dell'Utri, ieri condannato in appello dal tribunale di Palermo a 7 anni di carcere per "concorso esterno in associazione mafiosa", per fatti e rapporti intessuti con esponenti della mafia siciliana fino al 1992, con riduzione della pena di due anni rispetto alla pena precedente comminata nel 2004, e con assoluzione rispetto ad altre e nuove accuse per fatti successivi al 1992.

Al di là del significato e del valore della sentenza pronunciata, già il fatto che a questo uomo (che faccio fatica a chiamare signore, o senatore, nonostante le arie che si dà e l' aureola che si è messo), condannato in seconda istanza per tali gravi reati , sia concesso di venire a ripetere su tutte le TV la sua arringa di difesa, in interviste apposite a lui e al suo avvocato, come se la condanna fosse ininfluente e priva di valore, è un privilegio che di per sè dà la misura del potere che detiene, grazie alla sua amicizia col premier Silvio Berlusconi e con altri.
Tra le affermazioni da lui pronunciate, di rilievo una in particolare; ha definito quella dei giudici palermitani una "sentenza pilatesca".

In questo devo dar ragione a Dell'Utri, è stata una "sentenza pilatesca", ma non nel senso che vuol dargli lui. Anzi, io aggiungerei: è il frutto della politica dello struzzo. Infatti io credo che i giudici che hanno emesso la sentenza abbiano fatto una sorta di compromesso all'italiana, come purtroppo tante volte è accaduto quando si è trattato di giudicare i legami dei politici con la mafia (vedi Andreotti e altri casi). Davanti alla oggettiva difficoltà di provare il "concorso esterno in associazione mafiosa" dei colletti bianchi con cariche politiche blindate, si è scelta la strada di fermarsi al 1992, facendo finta di non vedere e di non sapere che quello che è successo dopo il 1992 è la naturale conseguenza dei rapporti intessuti prima, con o senza le dichiarazioni di Spatuzza e Ciancimino junior (che non sono da sottovalutare o ignorare, in quanto persone molto ben informate dei fatti....).

Comunque, anche per chi vuol tenere la testa nascosta nella sabbia, c'è una condanna più che significativa di un senatore, fondatore di Forza Italia e indiscutibilmente amico e collaboratore da decenni del nostro premier.
Non basterebbe in qualsiasi paese civile per chiedere le dimissioni di entrambi e l'interdizione da pubblici uffici?


-- Un altro fatto degli ultimi giorni che mi ha disgustato è stato il balletto di dichiarazioni difensive da parte del Cardinale Crescenzio Sepe, accusato di aver intessuto rapporti finanziari non corretti con gli esponenti della ormai tristemente famosa "cricca" affaristica che legava imprenditori del mattone e alti funzionari dei lavori pubblici ( Anemone, Balducci & C), quando era responsabile dell' istituzione vaticana "Propaganda Fide" e del suo immenso patrimonio immobiliare in Roma.

Quello che mi dà più fastidio in questi alti prelati, appena si muove loro qualche critica, è il volersi paragonare a Cristo e parlare di croce, mentre maneggiano, e maldestramente,"lo sterco del diavolo" (leggi denaro e altro) a palate.

Mi spiace doverlo ripetere , ma dai fatti che sono emersi si ha l'impressione che si voglia propagandare la fede e l'evangelizzazione dei popoli soprattutto esibendo la liquefazione del sangue di S. Gennaro a orologeria e simili "miracoli" a beneficio dei fedeli poveri, e regalare case ai ricchi e potenti , che poi ricambiano il favore (con denaro pubblico).
Se il Cristo del Vangelo tornasse sulla terra, credo che quelli della "cricca" lo farebbero crocifiggere una seconda volta. E forse è per questo che spesso sono proprio gli stessi che amano esibire crocefissi e pretendono di vederli esposti ovunque: perchè Cristo resti sempre inchiodato sulla croce e non gli venga in mente di resuscitare e tornare a predicare quel che predicò, invano, 2000 anni fa.



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