martedì 11 maggio 2010

L'Europa dei "miracoli" di carta, da Fatima a Bruxelles


Il papa lamenta le "sofferenze" sue e della Chiesa in mondovisione, io lamento le mie su un anonimo blog. In questi giorni a farmi soffrire , oltre alle ormai croniche e incorreggibili piaghe italiane, si sono aggiunte quelle che vengono dall'Europa. Triste e fortemente preoccupante è infatti la constatazione della crisi che le istituzioni europee stanno vivendo, con l'incubo ormai incombente di fallimento di quella moneta unica, l'euro, che fino a ieri ci era apparsa come una grande intuizione e una grande realizzazione dai benefici effetti sulle economie nazionali e sulle possibilità di prospettive unificanti anche sul piano politico.
Adesso quell'ottimistica visione è precipitata e si sta vivendo aggrappati ad un debole filo di speranza costituito dai provvedimenti di sostegno varati dagli organismi direttivi della UE, con un megaprestito alle nazioni in crisi che dovrebbe fare il miracolo di risollevarne le loro economie e frenare l'effetto domino di trascinamento di tutte le altre nel precipizio (traballante Italia compresa).
Ma è un prestito collettivo, salatissimo, che tutti i cittadini europei dovranno pagare, per le colpe di speculatori internazionali e di amministratori e politici nazionali e locali, imprevidenti, incapaci, quando non anche corrotti e bugiardi.

Nel contempo le nostre sempre più clericaleggianti TV pubbliche e private ci propinano (da un Portogallo in crisi) le immagini di folle festanti per vedere e ascoltare il Papa in visita a Lisbona e a Fatima per celebrare l'anniversario della prima "apparizione" di una "Madonna" biancovestita con tanto di fantasiosa corona in testa, in una grotta di quelle parti, a tre poveri pastorelli analfabeti il 13 maggio 1917.
"Apparizioni" e "rivelazioni" naturalmente date per certe e reali, come serie e autorevoli ci vengono raccontate le interpretazioni di quei tre "misteri" o "segreti" che la Madonna avrebbe affidato ai tre incolpevoli fanciullini insieme ad un apocalittico messaggio da diffondere al mondo intero.
Peccato che poi due dei "fortunati" beneficiati da cotanto privilegio miracoloso siano morti di malattia appena qualche anno dopo in tenerissima età (ma chi ha questo tipo di fede si consola dicendo che così hanno raggiunto la Madonna in cielo....).
La terza "veggente", Lucia, fattasi suora e vissuta fino a pochi anni fa, rese pubblici questi "misteri" solo nel 1963 attraverso un giornale, dando la stura ad una ridda di fantasiose e contorte interpretazioni postume, di quelle presunte e fumose "profezie" tenute in serbo fino ad allora (più o meno come si faceva con l'oracolo di Delfi o la profetessa Pizia dell'antica Grecia). Chi si vuol dilettare sui contenuti di quelle rivelazioni può documentarsi in vari siti internet.
A me ora viene da fare alcune osservazioni sulla prima intervista rilasciata dal papa in viaggio in aereo verso Lisbona.

Finalmente Benedetto XVI ha fatto due affermazioni che condivido: 1) Le sofferenze della Chiesa non vengono da nemici esterni, ma dal suo interno , dai suoi peccati. 2) Il perdono non sostituisce la giustizia civile che deve fare il suo corso. Bene, fin qui ci sto.
Peccato però che poi il papa si arrampichi sugli specchi delle disquisizioni teologiche per legare il presente ai presunti "segreti" rivelati ai fanciulli di Fatima, ipotizzando che in quelle rivelazioni fosse contenuta anche la previsione delle sofferenza della Chiesa per i peccati di pedofilia emersi recentemente. E qui scoppia il mio conflitto di interessi tra fede e ragione.

Si dice e si ripete da prelati e fedeli che la fede in una religione può e deve conciliarsi con la ragione. Ma la mia ragione si rifiuta di credere a queste favole e non può conciliarsi con la fede, se la religione "costruita" dalla Chiesa nei secoli mi impone di credere che la Maria madre del Gesù di Nazareth vissuta circa 2.000 anni fa, morta e sepolta non si sa esattamente quando e dove, "assunta in cielo" per dichiarazione dogmatica papale del 1950, possa riapparire qua e là ogni tanto a qualche pastorello o contadinella in mezzo ai campi o in una grotta (Fatima, Lourdes, Medjugorie...), magari a giorni e ore programmate, vestita di bianco o azzurro, con rosari in mano o assurde corone in testa, e per fare che? per raccomandare di pregare, di fare penitenza e recitare rosari e prevedere guerre, bagni di sangue e catastrofi!!!

A me tutto questo sembra un'eresia grande come una casa, anche dal punto di vista teologico, perchè intanto significa attribuire poteri soprannaturali e divini a Maria, il che è in contraddizione con il comandamento dell'unicità di Dio che solo dovrebbe avere questi poteri.

In secondo luogo, mi sembra assurdo che la Madonna usi questi presunti poteri solo per comparire in visioni personali a fanciulli e per raccomandare preghiere e costruzione di santuari, con tutto il male che c'è nel mondo e che ci resta, nonostante tutte queste apparizioni, le programmate liquefazioni di "sangue di S. Gennaro", madonnine di gesso che piangono lacrime e sangue umano, costruzione di sontuosi santuari che richiamano milioni di fedeli turisti che, obbedienti e ossequienti, recitano infinite sequele di preghiere e di rosari. Perchè è questo - ci si dice- il vero dono dei "miracoli": alimentare la fede in una religione e nei suoi simboli.

Di certo un piccolo dono concreto alle economie locali (alberghi, trasporti, fabbricanti e commercianti di souvenir...), oltre che a se stessi, i santuari nati dal racconto di apparizioni e miracoli lo hanno dato e lo danno, con l'afflusso di turisti pellegrini che si muovono in ogni parte del mondo.
Ma pare che questo non basti a dare lavoro, giustizia e pace ai popoli, visto quanto è accaduto nel passato e accade nel presente. Il miracolismo religioso non salva le economie di una nazione. come non la salvano le acrobazie dei miracolisti finanziari che maneggiano il denaro barando e pretendendo di rifare la moltiplicazione dei pani e dei pesci giocando in Borsa (ai quali non disdegnano di associarsi talvolta alti prelati e Banche Vaticane).

Pertanto, io, da bieca laicista, o diversamente credente, vorrei rivolgere una preghiera alla Madonna: invece di suggerire catastrofici messaggi a poveri e impotenti pastorelli, d'ora in poi provi ad apparire ai potenti della terra (compresi papi, vescovi, rabbini e imam) e suggerir loro qualche rimedio più concreto e saggio per governare i popoli e per favorire la pace, la giustizia e il benessere economico garantito da un onorevole e onesto lavoro.
Ma questo è un miracolo che non è riuscito finora nemmeno all'unico Dio onnipotente e onnisciente dei monoteisti e a tutta la miriade di divinità di cui sono costellati i cieli del mondo e in cui ripongono le loro speranze i popoli della Terra, figuriamoci se può riuscirci l'immagine dell'umile moglie di un falegname ebreo, madre di un profeta crocifisso per ordine dei potenti religiosi e laici del suo tempo, e per volontà di una folla scalmanata e incolta che ha preferito salvare Barabba.

Non resta quindi che sperare negli uomini di buona volontà e buone capacità di questo tempo. Se ce ne sono ancora.





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